Vorrei riuscire a trovare le parole.
Sinceramente non mi viene niente che sia adatto ad una situazione del genere.
Un amico che se ne va, un ragazzo di venti anni che non c'è più, un sorriso che viene spento.
Non mi ricordo neanche quando è stata la prima volta che ci siamo visti. Amici di amici. Stesso giro, stessi luoghi, stesse cene. Era quello che parlava di filosofia, era quello che rideva sempre, era il fan sfegatato delle Malades du Reve.
L'ultima volta che l'ho visto cercava di mordere una mela immersa in una bacinella d'acqua, così contento che pareva un bambino davanti alla sua torta di compleanno ricoperta di cioccolato. E, poco più di una settimana dopo, i sommozzatori lo tirano fuori dal fondo di un lago.
Era lì accanto a noi e un attimo dopo se ne era andato. Non sappiamo cosa dire, non sappiamo cosa pensare. Perchè ancora non abbiamo raggiunto l'età in cui si sa cosa dire o pensare in queste circostanze. Ma esiste poi un momento del genere?
Rimaniamo vicini, forse vicini come non siamo mai stati finora, e ci tratteniamo a vicenda per evitare che un altro di noi ci sfugga.
Se penso al Cecco cosa mi viene in mente? Non l'ho mai visto senza il sorriso stampato in faccia.
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2 commenti:
Ti capisco: anche io vivo la tua stessa condizione d'incredulità, dato che conosco il Cecco da 13 anni.
Un abbraccio.
Anche se non ti conosco, ti sono accanto. Il Cecco era una carissimo amico e ha lasciato un segno profondo nella mia vita. Vive nel sorriso
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