lunedì 2 luglio 2012

Welcome home

Il sushi ipereconomico ad ogni angolo: mi mancherà.
Le ore interminabili passate sui mezzi pubblici: non mi mancheranno.
Quei pazzi scatenati del mio piano: mi mancheranno.
Trovare sempre posto a sedere in autobus: mi mancherà.
Il brunch della domenica: mi mancherà.
Il puzzo della minuscola cucina: non mi mancherà.
La mia cameretta: mi mancherà.
Essere circondata da cinesi: non mi mancherà.
La grande metropoli: mi mancherà.
Cenare alle 18.30: non mi mancherà.
Gli accenti inglesi più assurdi: non mi mancheranno.
Coles: mi mancherà.
Il campus universitario: mi mancherà.
L'inglese medico: non mi mancherà.
Vivere nel domani: mi mancherà.
Le birre australiane: mi mancheranno.
La consapevolezza di essere dall'altra parte del mondo: mi mancherà. A volte.

sabato 12 maggio 2012

Festa del Ricamo 2012

Howdy cara Casa Cenina!
Quest’anno per la prima volta non sarò presente alla Festa del Ricamo. E chi ve lo porta il caffe???
Parteciperò con il pensiero ovviamente, non c’è neanche bisogno di dirlo. Comincerò a festeggiare ore in anticipo perché da queste parti in Australia a volte è già domani. Mentre mostrerete il magazzino ai ricamini e alle ricamine continuerò a distribuire biglietti da visita agli australiani, e in onore della Festa indosserò la maglietta di Casa Cenina (con il cappotto sopra perchè qua l’inverno incombe). Trattatemelo bene il magazzino, mi raccomando, che con la distanza e la nostalgia ogni tanto vengo presa da una sorta di gelosia verghiana per le cose che possediamo e che ci hanno permesso di arrivare così lontano. Anche geograficamente parlando.
Ci sono Cenini neo arrivati che non ho avuto modo di conoscere particolarmente bene. Sappiate che nonostante sia dall’altra parte del mondo vi tengo d’occhio e so tutto. Giusto per non mettervi pressione insomma: mantenete alto il nome della Casata!
Come sia stato possibile diventare quello che siamo oggi ancora non mi è ben chiaro. Da una collina toscana alla televisione olandese sembra che il passo sia stato breve. So solo che l’impegno non è mai venuto meno, i sogni e le idee nascono e vengono messi in atto per voi. E per noi: far sorridere un paziente in un letto d’ospedale o far sorridere una crocettina davanti a un taglio di stoffa ha per me lo stesso valore. Anni di studio e di lavoro vengono ripagati, in qualunque continente mi trovi, perché così mi è stato insegnato e così continuano a insegnarmi i fatti. Sono figlia unica ma i miei genitori hanno creato un’enorme Famiglia, che saluto con orgoglio.
Se guardo fuori dalla mia finestra in questo momento vedo i grattacieli di Melbourne in lontananza, e so che a Casa Cenina sarà un’ottima Festa del Ricamo.
Da una della patrie del patchwork, un abbraccio koaloso,
Caterina

venerdì 11 maggio 2012

I malanni

Siamo in pieno autunno qua a Melbourne, ormai manca poco all'inverno. Fuori ci sono 12 gradi, diluvia e il vento viene da sud, direttamente dal polo. A pochi chilometri dalla città ci sono i pinguini (sul serio). Però per strada vedi girare gente in canottiera, pantaloncini corti e infradito, senza il minimo accenno di pelle d'oca.........incredibile.......non so nemmeno che dire.
Ma una nonna non ce l'hanno gli australiani?? "Copriti che prendi freddo".

giovedì 26 aprile 2012

L'integrazione

Dovrebbe essere un ulteriore passo in avanti per un Paese, la capacità e la fortuna di accogliere persone di cultura diversa senza nemmeno porsi il problema che potrebbero esserci difficoltà. Perchè in teoria non ci dovrebbero essere.
In Australia mi trovo in pronto soccorso con dottori e pazienti che provengono da tutto il mondo: Cina, Malesia, Colombia, Iran, Italia, Gran Bretagna, India, e la lista può proseguire ancora per un po' volendo. Passiamo giorni interi insieme, visitiamo pazienti, discutiamo la terapia, parliamo, scherziamo e ci rendiamo conto che siamo sul serio tutti uguali, in fondo: gli stessi esseri umani che vengono da luoghi diversi.
Ma allora perché qua sembra che l'integrazione sia all'avanguardia rispetto all'Italia? Siamo poi così ristretti di mentalità, noi? Bigotti e ignoranti da non accettare l'altro?
Forse è un po' l'opposto. Non può esistere l'integrazione in Australia perché non c'è nessuna cultura in cui integrarsi. E' un Paese fatto dall'insieme di tanti Popoli che si uniscono senza però mescolarsi, come olio e acqua, un puzzle senza contorni che può continuare ad espandersi senza limiti su un apatico bianco tavolo che non ha radici nè storia. Quando sei in territorio neutro tutti vanno d'accordo.
Non so sinceramente cosa preferire, se le nostre difficoltà o la loro totale assenza.

mercoledì 11 aprile 2012

La Pasqua del 2012

La Pasqua del 2012 l'ho passata a Sydney, dall'altra parte del mondo rispetto a casa mia, a migliaia di miglia di distanza dalla mia famiglia. L'ho festeggiata ore in anticipo rispetto a loro, a testa in giù, invertendo le stagioni e le tradizioni: agnello il venerdì, pesce la domenica.
Non per questo mi sono fatta mancare il posto a capotavola durante il pranzo di famiglia: tutti che parlano contemporaneamente, vassoi che passano da una parte all'altra, frasi ovvie, risate, il suono delle posate sui piatti, altre risate, voci conosciute da sempre.
E' stato forse il più bel brindisi della mia vita, e anche se le facce sullo schermo del computer erano un po' sgranate non ha importato, sono scolpite dentro di me nei minimi dettagli.

venerdì 30 marzo 2012

Scalzi

Dopo più di un mese che giro per le strade australiane ancora non riesco a capitarmi di come sia possibile andare in giro scalzi. Niente calzini, ma soprattutto niente scarpe. Asfalto, macchina, ascensore, scale, giardino, è uguale.
Scalzi.. mah!
Davanti alla porta della residenza universitaria ci sono dei tavolini, e l'altra sera qualcuno aveva lasciato un paio di ballerine. Già solo il fatto che uno se ne possa tornare a casa dimenticandosi delle scarpe mi sconvolge alquanto, ma quello che veramente mi ha lasciato quasi scioccata è che dopo due giorni le scarpe erano ancora lì. Nessuno era andato a riprendersele.

p.s. Quelli del bar dell'ospedale hanno imparato a fare il caffè italiano ;-)

martedì 20 marzo 2012

Ho la prova!

Fin da quando ero piccola la gente si ricorda di me anche solo se mi vede una volta per trenta secondi.
Fa piacere eh, intendiamoci. Però a volte mi sono trovata un po' in difficoltà. Cammino per strada e mi salutano. Completi sconosciuti mi salutano addirittura per nome e io non ho la più pallida idea di chi siano. Perchè loro si ricordano di me ma non viceversa.
Da ormai qualche anno mi sono convinta che rimango impressa nella mente delle persone perchè ho dei capelli assurdi. Riccioli che vanno completamente a caso e che ricoprono la mia testa in modo disordinato creando un cesto degno di un pittore impressionista.
Ma oggi ho avuto definitivamente la prova! Eravamo in reparto a fare il giro visita dei pazienti. Arriviamo davanti alla paziente, una signora anziana con demenza senile. Il dottore le chiede "Ci riconosce signora? Si ricorda di noi?". Questa guarda tutto il team medico impaurita, e scuotendo la testa "No, io non vi conosco". Poi mi guarda e fa "Ah, sì, riconosco quella ragazza lì, quella coi capelli ricci".
O_o

domenica 11 marzo 2012

I fatti del week end

  1. Ho finalmente visto i vari assurdi animali australiani e mi sono divertita un sacco
  2. Trovata gastronomia a Little Italy, comprati mortadella, San Daniele, salamino e gorgonzola: felicità vera
  3. Accompagnato le coinquiline asiatiche al supermercato cinese: PAURA PURA. Milioni di persone mangeranno quelle cose ma secondo me hanno bisogno di una qualche lezione di marketing che io, così a occhio eh, non avrei comprato proprio niente di niente. Seguendo i saggi consigli orientali abbiamo messo nel carrello noodles (scelti fra più o meno una settantina di diverse marche non so bene con quale criterio), salsa di soia, noccioline, bacchette, ravioli..
  4. Abbiamo pensato di italianizzare un po' le varie cose comprate al supermercato cinese; pensavamo di fare i Noodles & Nudols. Ma se poi ci vengono meglio di quelli che fanno i cinesi?? Dubbi esistenziali
  5. Tutte le sere imparo qualche parola di mandarino e insegniamo qualche parola di italiano
  6. Classica immagine dell'italiano emigrato: ristorante di Little Italy, uomo a sedere al tavolino fuori, tovaglia a quadretti rossa e bianca, anello al mignolo, tovagliolo al collo tipo bavaglio, forchette impugnate mentre gira spaghetti ai frutti di mare
  7. Abbiamo noleggiato la macchina e ho guidato in senso opposto! Nessun problema. Ogni tanto però affiora il panico: OH CAZZO SONO DALLA PARTE SBAGLIATA!!!
  8. Fatta degustazione di vini: buoni
  9. (Ma sono meglio i nostri)
  10. Vi presento il mio nuovo idolo:
Ma ora che mi sorge il dubbio: perchè parlo sempre di cibo??? Vorrà dire qualcosa..

lunedì 5 marzo 2012

Esportiamo italianate!

Mi hanno dato un meraviglioso badge in ospedale, così adesso posso aprire tutte le porte dell'edificio. Mi sento decisamente molto importante eheh. Che soddisfazioni!
Ma non sto qui ad annoiarvi con cose medicose! Oggi me ne vado al bar dell'ospedale per pranzo, ringraziando il cielo per la presenza di numerose insegne e addirittura ombrelloni blu con scritto a caratteri cubitali Lavazza. Ordino il paninozzo, prendo un succo di frutta, e pago anche l'espresso "per dopo" (specifico alla cassiera). Mi siedo e in due minuti mi arriva al tavolo la tazzina (stracolma fino all'orlo, va da sè), ancor prima del panino. La signora della cassa mi vede che sono super iper delusa quando dico alla cameriera "ah, ora??", così si avvicina al tavolo e mi fa:

Cassiera: "Non va bene il caffè? Quello è un single shot, troppo corto?"
Caterina (col sorrisone da esperta): "Signora ma che scherza veramente?!? Guardi, sono italiana e le dico che questo "espresso" è troooooppo lungo"
Cassiera (parecchio vispa): "Allora la prossima volta ti faccio half shot, che dici?"

Quando sono uscita l'ho guardata indicandola col dito e ridendo le ho quasi gridato dall'altra parte del locale "Mi raccomando eh! Domani half shot!". Per un nanosecondo è rimasta sconvolta, ma poi si è arresa allo spirito latino e si è fatta una rumorosissima risata.
Ci siamo capite al volo! Adoro fare questi incontri casuali, spontanei; diventeranno ricordi che riporteranno a galla un sorriso negli anni a venire.
Domani vediamo come me lo fa 'sto caffè!


venerdì 2 marzo 2012

Vi chiamo quando arrivo...fra un paio di giorni

Arrivata dopo un lunghissimo issimissimo viaggio credevo di morire dal jet lag e invece.. quasi non l'ho sentito. A momenti ci rimango male eheh. Ho apprezzato moltissimo l'ultimo pranzo in terra italiana con mortadella tartufata: un arrivederci coi fiocchi.
Strano e bel Paese l'Australia, da scoprire: gente che va in giro scalza, sole che ustiona anche solo dopo dieci minuti, precisione e rigore britannico, rilassamento californiano. Un bel mix insomma, di tutto un po'.
Commossa (mi volevo mettere a piangere, giuro) dai meravigliosi campus universitari, sono pronta, anche se nervosa, per cominciare i miei quattro mesi di tirocinio in ospedale.
Sicuramente riderò un sacco. Anche solo andare in un bagno pubblico è uno spasso!

Ah, se il prossimo week end non sapete che fare, andate all'aeroporto di Dubai, comprate un po' di roba (dai cellulari in oro e diamanti agli scatoloni di twix), mangiate nei ristoranti in mezzo alla foresta pluviale che circonda i gate dove hanno iPad al posto del menù, e poi tornate a casa. Vale il viaggio.
E volate Emirates, così vi beccate pure le posate di metallo in economica che tanto mica hanno bisogno di queste regole...loro.

mercoledì 1 febbraio 2012

Via alla gara!

Giusto giusto qualche centimetro di neve in quel di Firenze. Niente in confronto alla barricata bianca di fronte alla porta di CasaCenina insomma. Ma facciamo lo stesso i complimenti a Matteino Renzi che si è preparato per scongiurare un blocco totale come l'inverno scorso; mi è piaciuto soprattutto il suo tweet informativo su quanti chili di sale aveva diligentemente comprato e con il numero degli spargisale pronti alla partenza. Faceva molto: guarda come sono bravo io gne gne gne.
Ho notato che anche solo un fiocco fa tirare fuori dagli armadi capi di abbigliamento che ti metti almeno almeno..due giorni l'anno. Se va bene. Sembra ci sia la gara in giro a chi sfoggia il maglione più caldo, grande, comodo, imponente e vistoso.
Tiè, le mie trine sono più annodate delle tue; scommetto che la mia pecora è/era (non si sa mai fosse morta di freddo) più simpatica della tua; capra per favore, non pecora, vesto cashmere; certo che ho pure camicia di flanella, dolcevita e maglietta della salute sotto il mio splendido maglione da 5 chili, perché tu no??

lunedì 23 gennaio 2012

Ma che gente c'è??

Sono iperstressata per il gigantesco ed immenso esame che si avvicina inesorabile, quindi magari non sono proprio nella mia migliore fase di obiettività per giudicare le persone che mi stanno intorno. Basta che qualcuno sospiri e il mio livello di sopportazione per il prossimo scende vertiginosamente a "modalità rissa". Ripeto, non siete voi, sono io.. ma.. che gente c'è in giro?? Mi metto a studiare stamani in biblioteca ed ecco la fauna del mio tavolo:
  • alla mia destra, ragazza normale (e meno male!)
  • alla mia sinistra, ragazza che legge l'Enrico IV e ogni 10 minuti se ne esce con "Ehhhhhhhhhh". Che poi non s'è mai visto nessuno nella biblioteca biomedica a leggere Pirandello
  • davanti a me ragazzo che dondola la testa ritmicamente mentre legge, evidentemente vuole mantenere una certa velocità di studio; non sarebbe fastidioso di per sè, ma all'estremità del campo visivo dopo un'ora ti gira la testa e ti girano anche le palle
  • davanti all'umanista e accanto al batterista, ragazza che beve compulsivamente l'acqua!!! Scricchiolio della bottiglia di plastica che viene agguantata, rumore del tappo che gira, sorsata, deglutizione, "ahhhhh", sorsata, deglutizione, "ahhhhh", tappo che gira, scricchiolio della bottiglia rimessa sul tavolo. Il tutto ogni 6-7 minuti circa
Ora, io sarò anche sensibile, però che cavolo!

giovedì 19 gennaio 2012

S.P.Q.R.

La voglia di lavorare dei romani è inversamente proporzionale alla bellezza di Roma.
Oggi ho fatto tre volte il giro della capitale per le varie analisi e visite mediche per il visto australiano: sono devastata, ma la città eterna è proprio bella!
I nostri meravigliosi tesori messi qui, lì, ovunque, solo per farsi ammirare e farti star bene.
A tutto ciò si aggiunge l'ilarità dei romani. I gladiatori che prendono il caffè al bar della metropolitana, gli avvocati che già alle 11.45 sono in pausa pranzo.. o forse sono ancora in pausa caffè dalle 10. Le ragazzine stile Moccia che trovi sull'autobus all'uscita da scuola ti sconvolgono, perchè non ci vuoi credere che Moccia sia effettivamente un genio e abbia saputo cogliere così bene la realtà. Mah, ancora non mi capacito.
Il radiologo chiaramente (da italianissimo qual è), conosce per quindicesime persone il capitano De Falco: "Er capitano è 'l marito de' 'n'amica della cugina de' mi' moje. Quando quell'imbecille gn' ha detto ch'era buio, 'o voleva ammazzà! L'handicappati ce stanno 'n tutte l'aziende, mortacci sua!".
Che gente i romani! Testa alta, fiera. Abbronzata anche il 19 gennaio. Quella città è lì da millenni, e per viverci bisogna avere il carattere giusto, arrogante, da parcheggio selvaggio: la quadrupla fila è meglio della tripla. Gente allegra, rumorosa, da buon bicchiere di vino rosso. Credo sia istinto naturale in quanto essere umano, lasciarsi andare allo spirito imperiale dopo giusto quei cinque secondi di scocciatura per il loro orgoglioso e secolare menefreghismo.
Roma capitale, faccio un po' il cazzo che mi pare.

mercoledì 11 gennaio 2012

Purtroppo, gli antibiotici...

Libro di farmacologia aperto sulla scrivania, esame che si avvicina inesorabile e che molto probabilmente verrà rimandato a futuro appello, pagina 633, "Amoxicillina: questo farmaco è una penicillina semisintetica penicillinasi-sensibile, dal punto di vista chimico e farmacologico...".
Sguardo che si dirige al comodino, accanto alla sveglia, al bicchiere con l'acqua e al pupazzo di Winnie the Pooh, Mopen-Amoxicillina, 1 g.
Che smacco!