martedì 28 dicembre 2010

La cornice digitale

L'abbiamo regalata al nonno per Natale. Ci ha ringraziato ma non aveva capito cosa fosse. Allora ci ho caricato dentro un centinaio di foto e ha capito. Guardava lo schermo con attenzione, concentrato sulle immagini che scomparivano e riapparivano con effetti speciali. Contento, riconosceva tutti quanti, scatto dopo scatto.
E poi mi ha chiesto: "Ma le foto dove le metti?". Devo esser sincera, non avevo compreso la domanda. A me sembrava abbastanza ovvio: prendi le foto dal computer, le trasferisci nella cornice digitale, premi slide show e via, partono le immagini. Ma per lui non era altrettanto ovvio, e insisteva "Dove le metti le foto?". Poi ho realizzato che effettivamente cento foto non ci potevano entrare dentro quella cornice spessa solo un centimetro, non quelle di carta per lo meno.
C'è M. che a tre anni ha detto alla commessa del negozio di giocattoli di aver mandato un sms a Babbo Natale, e c'è A. che a 89 anni mi ha chiesto giustamente come funziona una cornice digitale.

sabato 18 dicembre 2010

Bloccata


In una Firenze impanicatissima e surreale. Un paesaggio innevato incredibile, un'atmosfera meravigliosa! Peccato appunto il PA NI CO dei fiorentini! Ahahah! Storie incredibili da raccontare alle generazioni future.
Sai, in quel dannatissimo e sfigatissimo venerdì 17 dicembre 2010, il guidatore dell'autobus ha pensato bene di far scendere tutti, lasciare l'autobus in mezzo alla strada e tornarsene a casa. E poi lo sai che le ambulanze non riuscivano a passare perchè le macchine non erano in grado di muoversi di mezzo centimetro? Ah, tra l'altro c'è la storia del Maghetto, che è salito in treno alle 4 e ha raggiunto casa Montecatini dopo sei ore. Sempre venerdì 17 dicembre 2010 a quanto pare un macchinista ha raggiunto strombazzante la stazione di Rifredi dopo quasi tre ore di ritardo, acclamato con applausi da quei ghiaccioli infreddoliti dei pendolari. E alla stessa stazione un intercity non è riuscito a ripartire perchè era salita troppa gente. Venerdì 17 dicembre 2010 a un certo punto hanno smesso di funzionare anche i cellulari.
E adesso sono qui in attesa di trovare un qualcosa per tornare a casa. Niente autobus, niente macchina (autostrada chiusa), niente treni...
Renzi, maaaaaaa, gli spargisale li hai rottamati???

domenica 7 novembre 2010

L'altra America

Non mi succedeva di dormire per 15 ore da... mah, credo che sia la prima volta che mi capita. Torno così, assonnata, dal viaggio negli Stati Uniti. Un Houston - New Orleans che ha lasciato numerosi ricordi, tante risate e altrettante riflessioni. Città fantasma, kilometri infiniti di autostrade immense, ciccia ciccia e ancora ciccia, musica e gelida aria condizionata ovunque uno andasse. Un'America molto diversa da quella che ci si può aspettare. Già visitando Nashville era arrivata l'impressione che in realtà quello che noi sappiamo di questo grande e potente Paese è solo la superficie di quello che poi è veramente, ma visitando Texas e Louisiana ho definitivamente stabilito che gli Stati Uniti sono proprio strani e pieni di contraddizioni, e che il sogno americano non esiste quasi più. Oserei dire che ora come ora il sogno americano si è trasformato nel sogno europeo, solo che ancora noi non ce ne siamo accorti. Fa sempre piacere constatare che quello che si vede nei film esiste sul serio, come per esempio le cheer leaders, le confraternite, il cappello da cow boy, halloween, i bicchieri rossi delle feste, la pizza avanzata del giorno prima e mangiata a colazione ecc., ma allo stesso tempo, una volta viste queste cose, dopo quei dieci minuti di contentezza e soddisfazione sopraggiunge l'amaro in bocca. Alla fine anche solo una schiacciata alla mortadella è meglio di tutti gli Stati Uniti messi insieme. Ne dovremmo approfittare per conquistare il mondo una seconda volta. Per adesso solo Radio Maria ci è riuscita (che ci crediate o no questa foto l'ho scattata nella nostra macchina a noleggio in un posto indefinito tra Lake Charles e Baton Rouge, Louisiana, USA):

lunedì 25 ottobre 2010

E' un righello!

Grazie a Vicenza. Grazie ai bigoli, alla polenta e al baccalà. Grazie ai cornetti alla crema della colazione in albergo. Grazie alla signora del bar e alle bariste. Grazie al San Daniele, panino col botto. Grazie al signore giapponese che ha piegato la carta della caramella in quattro e se l'è messa in tasca. Grazie alla signora che ha infranto la regola "non si accettano caramelle dagli sconosciuti" e si è mangiata quella offerta dalla vecchietta giapponese. Grazie ai vicini di stand per le bottiglie offerte, per i caffè offerti, per il burro cacao offerto e per... no, basta, non ci hanno offerto altro. Grazie a Damiano, a Fabio e a Giulia per averci portato fuori a cena, tra giovani, senza la Paola, che rimane comunque una professionista. Grazie alla signora che ci ha chiesto se si vendevano panini. Grazie a Giulio, sei diventato il nostro idolo e se ti abbiamo traviato chiederemo perdono a tuo padre. Grazie ai cartelli attaccati dietro la schiena con su scritto "Cassa" e "Cassa (carta di credito)". Grazie al Bartolini. Grazie alle coliche di Melman. Grazie a Karin per questo video. Grazie al golfino viola di Renato e al golfino viola del Fani. Grazie al 3 a 1 del Padova. Grazie al nostro"???". Grazie alla chiave smagnetizzata e al suo punto G (un caloroso saluto a Sesto Fiorentino). Grazie a "I Quaderni di Caterina". Grazie agli autografi di Michael. Grazie ha chi ha scoperto l'uso degli aerei come mezzi di trasporto. Grazie al Chenno del nord Italia. Grazie al fungo di Natale di Nandino. Grazie ai dolcini di Karin e Ton. Grazie a Ton, in generale. Grazie a chi ha speso più da noi che per i mobili di casa. Grazie agli invidiosi, pappappero. Grazie anche ai ladri. Grazie a chi ci conosceva ed è venuto a trovarci, e a chi ci ha conosciuto e verrà anche la prossima volta. Grazie a chi ha messo la firma sul nostro cartellone. Grazie a Marie e Bernadette per i cioccolatini, per le risate, per esistere. Grazie all'Eleonora che ride nel sonno. Grazie alla nebbia degli Appennini. Grazie al Tom Tom della Cristina. Grazie alle compilation di Stefano. Grazie al babbo di Giulio. Grazie a chi mi ha fatto usare la sua macchina. Grazie alla mia sorella adottiva che è arrivata prima e mi ha anche offerto la cena; la ringrazio pure per la fantastica guida. Grazie alle conversazioni in italiano-francese-inglese-spagnolo-tedesco-olandese-fiammingo-vicentino. Grazie allo speaker e a chi è andato a spostare la station wagon. Grazie alla steakhouse e al karaoke tirolese. Grazie a Giovanna e al suo gin seng. Grazie ai brindisi di fine giornata, quelli prima di pranzo, dopo pranzo, a metà pomeriggio. Grazie a Rakam. Grazie a chi ci credeva l'info point. Grazie ai cactus che non ho trovato. Grazie all'Elena per l'immagine che ha fatto struccare mamma dalle risate. Grazie a babbo che ha firmato al centro. Grazie al ricamo lasciato sull'Eurostar. Grazie al ricciolo monociglio. Grazie alle nostre meravigliose magliette. Grazie alla passata/cerchietto di Maria Concetta. Grazie a chi non ha pagato. Grazie a chi ha pubblicato per Il Castello. Grazie ai mariti-carrello. Grazie alla Roberta, anche se alla fine non siamo andati a salutarla. Grazie a chi si è messo a correre per avere il righello. Grazie a chi è rimasto al magazzino. Grazie ai giornalisti e alle interviste. Grazie all'autogrill senza cesso, senza pizza, senza panini e senza caffè. Grazie ai pass che non funzionavano. Grazie a chi non sapeva la strada. Grazie agli incontri in ascensore. Grazie a chi ricamava allo stand. Grazie per lo stand. Un grazie speciale a "Chi cazzo sei?" e a "Sono tre giorni che stai con noi ma ancora non sappiamo il tuo nome ed è troppo tardi per chiedertelo sennò facciamo una figura di merda".

Grazie a mamma... e direi che non c'è da aggiungere altro, si spiega da sè.

Grazie a chi ha chiesto a cosa mai può servire un righello.

Grazie anche a chi non è venuto. Tanto venite la prossima volta, e già che ci sono mi avvantaggio con i ringraziamenti.

sabato 16 ottobre 2010

Vicenza, 21 - 24 ottobre 2010

Pronti per la fiera di Vicenza! Per la prima volta CasaCenina parteciperà a questo evento e quindi chiunque sia interessato ci venga a trovare!
Abbiamo preparato una cosa speciale per questa occasione: eccola qua!

A parte il fatto che c'è scritto sopra il mio nome (già sarebbe un buon motivo per comprare questo libro), direi che tutte le ricamine e tutti i ricamini si devono dar da fare per impossessarsi di una copia. Copia che chiaramente può essere anche autografata dagli autori stessi proprio alla fiera. Dopo anni di Festa del Ricamo abbiamo fatto una cosa straordinaria: abbiamo riunito nove schemi da ricamare, disegnati da nove famossimi autori diversi! Chiaramente il soggetto comune è la Toscana. Quindi non fatemi fare brutte figure e fate volare alto I Quaderni di Caterina.
Se avrò tempo tornerò da voi con i dettagli della fiera!
Vi aspettiamo!

lunedì 11 ottobre 2010

Finchè la barca va ... ma sì ...

Quando vedi i carabinieri e la polizia davanti all’università è un brutto segno. In questi giorni di protesta mi sono ritrovata a leggere, pensare e parlare, e sono giunta alla conclusione che questa situazione, alla facoltà di Medicina e Chirurgia (non mi riferisco ad altre), non si sfanga. Non tanto per questioni strettamente relative alla giusta o sbagliata riforma Gelmini, quanto per lo spirito generale con cui la stessa viene affrontata. Forse per la prima volta nella storia accademica, orde di giovani studenti universitari si trovano fianco a fianco ai loro docenti assorbendo, come è sempre stato, cultura e informazione, ma aggiungendovi una inusuale assenza di modernizzazione. Da quando in qua i ventenni vanno così d’accordo con i settantenni? Lottare per un ideale comune è sempre una gran bella cosa, e il fatto che questo ideale coinvolga differenti generazioni dovrebbe essere un incentivo per impegnarsi ancora di più nella sua realizzazione pratica. E allora come mai adesso tutto ciò mi stona così tanto? Forse perché mi trovo quasi inorridita di fronte a ragazzi della mia età che non sanno come gestire il cambiamento. Cambiamento in senso lato del termine, evoluzione e modificazione del passato per raggiungere un presente ed eventualmente un futuro diversi. Non giudico il cambiamento, può essere in meglio o in peggio, ma giudico, e anche severamente, la totale incapacità della gran parte dei miei coetanei di sfruttare il cambiamento, anche il peggiore immaginabile, per poterne invece ottenere qualcosa di utile. E si dovrebbe diventare dottori, far star bene le persone quando stanno male. Mi trovo circondata da frasi fatte, gran pensieri che non hanno un briciolo di praticità, soliloqui accaldati basati su concetti e filosofie che sono entrati in scadenza. Il tutto mi sta stretto, molto stretto e mi sto quasi arrendendo al fatto che la gente non sia in grado di creare un pensiero senza prima aver consultato la pecora che gli sta accanto.

Per parlare invece specificamente della riforma, tu, Professore in Medicina e Chirurgia che vuoi essere solidale alla causa dei ricercatori, non fare l’ipocrita! Evita di bloccarmi le lezioni e crearmi solamente un rompimento di coglioni; piuttosto vieni in classe a insegnarmi che è giusto insegnare. Non ti mettere a protestare per strada con striscioni e megafoni indossando il camice, che è anche poco igienico; piuttosto tagliati uno dei tuoi tre stipendi per vera solidarietà con i tuoi amici e colleghi ricercatori che non hanno un soldo. E già che ci sei, manda una e-mail ai tuoi maestri, come ti piace chiamare i secolari baroni di ateneo, e digli che è giunto il momento per loro di andare in pensione e liberare un posto di lavoro. Ah, no, scusa, mandagli un piccione viaggiatore … vista l’età …

venerdì 8 ottobre 2010

Barnhill 1948 - Avetrana 2010

Sono stato io stesso testimone del loro graduale logorio, delle loro lamentele, delle loro invocazioni, dei loro gemiti, dei loro pianti disperati e miserevoli... In fine non ci fu più dolore, nè paura, ma soltanto pentimento. Quando avemmo definitivamente terminato con loro, non rimaneva di loro che il guscio. Non c'era, in loro, che doloroso pentimento per quel che avevano fatto e amore per il Grande Fratello. Era davvero commovente vedere quanto l'amavano. Chiesero essi stessi di esser fucilati al più presto possibile, per fare in modo che le loro menti si mantenessero immacolate.

1984 - George Orwell

martedì 21 settembre 2010

House, One Tree Hill, Gossip girl, Parenthood, How I met your mother


Cominciamo con le prime season premiere che ho visto (tranquilli niente spoilers).
One Tree Hill. Lo abbandoniamo questo telefilm??? Direi proprio di sì!!! Non se ne può più!!! Le uniche due cose che lo rendono ancora leggermente gradevole sono: hanno rimesso la sigla (santi, finalmente) e i commenti dei traduttori di Italiansubs sono sempre meravigliosi. Ma è troppo poco per continuare a guardare il telefilm...quindi domani ho deciso che sarà il mio ultimo episodio. Bastaaaaaa!!! Facessero tornare Lucas magari, sarebbe già qualcosa. Per il resto è solo una palla. Quei due son morti, sognano, son sempre vivi? Non me frega niente. Ergo: the end.
Lo stesso potrebbe valere per Gossip Girl. Lo so che avevo detto che avrei smesso, ma Nate è un gran pezzo di figliolo, veramente ma veramente tanto, ed è per questo che ancora son lì a gustarmi l'upper east side. Che poi tra l'altro ci sono stata anche io a far colazione da Norma!!! E ben due volte ah ah ah!
E alla fine arriva mamma è ormai un classico: Barney rules!
Parenthood è sempre lì, tranquillo e carino come la prima stagione...niente di particolarmente nuovo o eccitante, ma comunque piacevole da vedere.
Mah, vabbè, è meglio concentrarsi su House: meravigliosa season premiere! Anche se dovrebbero cambiare il titolo: Huddy eheh. Questo primo episodio infatti non c'entra niente con il solito Greg. Da una parte è quasi deludente, dall'altra devo ammettere che se dopo sette anni un telefilm riesce ancora a reinventarsi..bè, tanto di cappello (capito writers di One Tree Hill??). Ce ne sarà da vedere delle belle prossimamente. Quindi, now what? Si aspetta lunedì prossimo è chiaro!

giovedì 9 settembre 2010

Telefilm 2010 - 2011


13 settembre:
Gossip Girl - 4x01 - Belles de jour
90210 - 3x01 . Senior year, baby

14 settembre:
Parenthood - 2x01 - I hear you, I see you
Life Unexpected - 2x01 - Ocean uncharted
One Tree Hill - 8x01 - Asleep at heaven's gate

20 settembre:
House - 7x01 - Now what?
Castle - 3x01 - A deadly affair
Chuck - 4x01 - Chuck versus the anniversary
How I Met Your Mother - 6x01 - Big days

21 settembre:
Glee - 2x01 - Audition

22 settembre:
Cougar Town - 2x01 - All mixed up
Modern Family - 2x01 - Earthquake

23 settembre:
Bones - 6x01 - The mastodon in the room
The Big Bang Theory - 4x01 - The robotic manipulation
Grey's Anatomy - 7x01 - With you I'm born again
Private Practice - 4x01 - Take two
The Mentalist - 3x01 - Red sky at night

26 settembre:
Dexter - 5x01 - My bad
Bored to death - 2x01 - Escape from the dungeon
Brothers and Sisters - 5x01 - TBA

mercoledì 8 settembre 2010

Ti licenziassero!!!

Stamattina sono andata al dipartimento di patologia, nel vano tentativo di vedere la lista di iscrizione per l'esame di lunedì. Chiaramente era sbarrato. Sì sì, proprio sbarrato, con le assi di legno e il chiavistello, giusto per non essere sfacciati nel far notare alla gente che qualcuno è ancora in vacanza e che col cavolo che quel qualcuno intende tornare a lavorare.
Speranzosa mi sono quindi diretta allo sportello di biologia, giusto di fronte (distanza approssimativa 5-6 metri), esattamente dall'altra parte dell'ingresso del dipartimento, ingresso che è poco più grande di camera mia. Gentilmente chiedo all'abbronzatissima tipa (gambe incrociate e piedi sul tavolo mentre si sta leggendo Chi), se per caso sapeva l'orario dell'altro sportello, o quando aveva intenzione di riaprire. Questa mi guarda a malapena, intenta a leggere chissà quale gossip succulento da fine estate, rimpiangendo l'ombrellone e lo spettegolo sulla battigia, e mi fa: "Ah, io non lo so".
Ma mi prendi per il culo??? Va bene che, per carità, patologi e biologi non si mescolano facilmente tra di loro, ma per caso questo è valido anche per le loro segretarie? Ma soprattutto, lavori qui ogni santo giorno, a cinque metri davanti a te c'è qualche altra svogliatissima segretaria che non fa un tubo dalla mattina alla sera a parte mettersi lo smalto e mi vuoi far credere che così appassionata di notizie trash come sei non ti metti neanche a far due parole? No! Scommetto che non hai chiesto dove sarebbe andata in vacanza, con chi, per quanto tempo, e quando sarebbe tornata! Scommetto proprio che non lo sai quando torna a lavorare!
Ma perchè le mie esorbitanti tasse universitarie devono pagare lo stipendio a persone del genere?

sabato 4 settembre 2010

Agosto matto e disperatissimo

Sono qui rinchiusa in casa da più di un mese, che studio tipo pazza cercando di preparare un esame che poi alla fine, forse, neanche darò. Niente mare, niente viaggi, poche uscite serali, pochissimo sole... Direi che sono proprio un'idiota!!! E cosa faccio?? Giusto per essere ancora più concentrata sullo studio?? Mi metto a leggere l'ultimo libro uscito di uno dei miei scrittori preferiti!! Che voglio consigliare a tutti perchè è una risata ad ogni pagina: Portami a casa di Jonathan Tropper. L'ho cominciato e ora lo devo finire.. no?
Qui non ci siamo proprio, devo ottimizzare i tempi e studiare studiare studiare. Tra l'altro...non dovrei neanche essere a scrivere questo post sul mio blog succhiatempo!! Però poverino questo mio blog, abbandonato così, passo solo ogni tanto a ricordargli che ancora esisto e probabilmente gli voglio tuttora bene. Ma presto tornerò a parlarvi egocentricamente di me, lo giuro!
Adesso devo aprire il libro di Patologia...

lunedì 21 giugno 2010

Grey's Anatomy made in Florence


Finalmente è stato aperto il nuovo ingresso di Careggi, l'ospedale di Firenze. Dopo anni di lavori, cantieri, polvere, ruspe e divieti di circolazioni ci ritroviamo questo meraviglioso edificio che fa decisamente molto, ma molto, Grey's Anatomy. Speriamo che finiscano alla svelta di organizzare l'interno (già ho sbirciato dalle vetrate e ho visto che sono un pezzo avanti), e che aprano al più presto il Nuovo Centro Tumori, tecnologicissimo e avanzatissimo (dicono). Se poi mi ci mettessero anche Derek mi trasferisco lì direttamente, pianto una tenda e non mi smuovo più eheh...magari...

domenica 20 giugno 2010

On the road

Abbronzata me ne ritorno a casa nuotando nel diluvio. E’ stata bella e soleggiata la settimana passata a girovagare per tutto il Salento. Nonostante il mare freddo marmato ho fatto il bagno tutti i giorni, per principio. Accompagnata da un buon libro (veramente ottimo tra l’altro, Ninna nanna di Palahniuk, ve lo consiglio) sono andata con i miei genitori alla scoperta dei più insulsi e fantastici paesini nel sud della Puglia. Nominate il più recondito centro abitato della zona e io ci sono stata. Passando in mezzo agli ulivi ti ritrovi davanti a un castello, entrando in un ristorante a caso mangi meglio che mai, parlando con persone appena incontrate sai già che le conosci. Perché alla fin fine tutto il mondo è paese, e io che sono cresciuta proprio in un paese mi rendo conto di come sia facile, viaggiando, ritrovare un pezzo di casa ovunque vai. Certo ci sono posti più belli di altri, persone più simpatiche di altre, ma sempre e comunque ti rimane qualcosa dentro che arricchisce i tuoi ricordi e i tuoi pensieri. E allora può darsi che la prossima volta che chiedo un’indicazione stradale mi venga in mente il finanziere in divisa che mentre ci spiegava quale direzione prendere ha risposto al cellulare: “Sì mamma”, e mi dirò nuovamente che però queste cose succedono solo in Italia. Magari fra qualche anno rileggerò il Verga e ripenserò alla signora del bar che ci faceva tutti i giorni il caffè e che ha spiegato alla vicina di casa, no, non l’ho visto il tuo tavolino, ma mi hanno detto che la tromba d’aria lo ha portato giù al fiume. Rileggerò il Boccaccio e mi rivedrò davanti agli occhi il cameriere che prende per il culo la milanese stressata “Sì signora, glielo porto fruttato il vino”. Rileggerò il Manzoni, e la folla che assale il forno perché vuole il pane si mescolerà alla folla che inveisce contro il maxischermo in piazza perché vuole quel benedetto gol che non riesce ad arrivare. Perché è vero che tutto il mondo è paese, e se devo dirla tutta questo nostro paese, tra tutti quelli che ci sono al mondo, è quello che mi piace di più. Anche se votate Lega, non tifate Padania.

martedì 25 maggio 2010

Festa del Ricamo 2010


Sono stata redarguita per la mia letteraria latitanza internettiana e di ciò chiedo venia. Inutile far finta di cercare scuse, non ne ho; se mancano ispirazione e voglia si può anche evitare di scrivere post. Ma quando arriva l'evento dell'anno bisogna rimboccarsi le maniche e buttar giù almeno due righe. E quale mai potrà essere il più grande evento del 2010? Non l'Inter che vince la Champions, nè la nascita di Nathan Falco, e neppure (ahimè) la series finale di Lost (... e qui ci asteniamo dai commenti ...). Sto parlando chiaramente della Festa del Ricamo, che raggiunge la quarta edizione grazie all'entusiasmo del popolo ricamino.
Vogliamo peccare di presunzione? Direi di sì! Siamo stati bravi! Ci sono stati difetti, è vero, e anche grossolani, ma sono quasi convinta che nessuno a parte noi se ne è accorto. Ciò vuol dire che...sì, siamo stati proprio bravi!
Come è mio solito esulo dai tecnicismi del punto croce e del ricamo, anche perchè non saprei che dire (Ilaria, tranquilla, non sei l'unica a Casa Cenina a non aver mai impugnato il fatale ago ^_^). "Sparlerò" invece delle ospiti di quest'anno, assegnando la Matassina d'Oro per:
- l'incredibile somiglianza con la cugina di mia madre a Sharon!
- le pazienti spiegazioni a Patrizia!
- la miglior risata a Marie Suarez!
- cross stitch globetrotter a Nicoletta!
- l'ottima cultura telefilmiana a Maria Concetta!
- il più lontano paese d'origine a Jennifer!
Detto questo, passiamo ai premi seri: medaglia d'oro plus a Maria Concetta che ha portato il marito (l'unico di quest'anno, un inchino al signore per favore); la gita omaggio alla torrefazione della Illy a Nicoletta; una confezione di melatonina da 60 compresse per smaltire il jet lag a Sharon e figlia; l'edizione speciale di Una piccola Ilaria per te, tascabile, multilingua, per traduzioni istantanee a Marie Suarez; coperta d'autore per il più fantastico accento di sempre a Jennifer; last but not least, sorriso d'oro ricoperto da tenere stoffine alla simpaticissima Patrizia.
I ringraziamenti di quest'anno (in rigoroso ordine d'importanza...ehm alfabetico!) per: la succulenta porchetta, che a quanto dice Sandro non è stata mangiata, è stata fumata; la gallina di Franco (il Pacco) che in base alle voci giunte in redazione è stata di fondamentale importanza nella riparazione degli stivali; la nevicata di polline, che ha reso ogni starnuto ancora più romantico; la lucertola spiaccicata sul cartellone della Festa che ha deliziato il buffet finale; l'ape di Giulio; l'esperta guida dell'Elena per le strade del centro aretino.

Non ci avete capito niente? Non sapete di cosa ho parlato finora? Non importa, sono sicura che le Cenine invece capiscono e approvano i premi assegnati. Perchè in fondo questo post l'ho scritto principalmente per queste Cenine pazzarelle, per continuare a mantenere quel sorriso che le caratterizza anche nei duri giorni di lavoro della Festa del ricamo, per ringraziarle, e per dirgli che se molte di loro mi hanno conosciuto quando ancora ero piccola, è anche grazie a questi anni passati insieme che sono diventata grande.
Abbiamo cominciato senza sapere bene dove si stava andando, la nostra famiglia è cresciuta a poco a poco e le nostre braccia sono sempre più aperte per accogliere ricamine e ricamini da ogni dove. Non siamo più solo un sito, assomigliamo proprio a una casa, e non si deve più parlare di username o account, è meglio dire amici.
"Ci leggiamo prossimamente" (???).
Caterina

domenica 31 gennaio 2010

Centro Assistenza


Centro Assistenza TIM: "Buonasera, sono Michela. Come posso aiutarla?"
Caterina: "Sì, buonasera. Volevo bloccare una scheda SIM perchè il telefono cellulare è stato perso."
Michela: "Qual è il numero di telefono?"
C: "Il numero è 338899xxxx"
M: "Si tratta di un telefono aziendale, signora?"
C: "Sì, è intestato a ç°S°ç€=/ S.a.s."
M:"Va bene, attenda un momento per favore"
C: (...)
(...)
(...)
(...)
(...)
M: "Guardi signora, questo non è di mia competenza. Dovrebbe chiamare da numero fisso il 119 e chiedere il blocco della SIM"
C: "Ma guardi che io sto chiamando con il numero fisso il 119."
M: (...)
C: "Ho usato il telefono fisso di casa, ho telefonato al 119 e ha risposto lei"
M: Tu-tu-tu-tu-tu-tu-tu.
O_o

sabato 2 gennaio 2010

Ultimo dell'anno a Budapest!!!


Con la febbre!!!
Ebbene sì...gran bella vacanza. Porterò sempre nel cuore i miei quasi tre giorni di rincoglionimento della fine del 2009, giorni di gulash, pioggia e zapping tra i canali ungheresi. Quei pochi minuti che ho messo il naso fuori di casa mi hanno comunque permesso di apprezzare questa particolarissima città, controversa e insolita.
Gli unici veri momenti che mi sono goduta sono stati nella mattina del primo gennaio. Mi sono infatti svegliata molto presto, dato che la sera prima mi ero addormentata piena di coperte poco dopo la mezzanotte (sono quasi convinta sia stato l'inno nazionale/funebre cantato dal popolo alle 00.01 a darmi la botta finale), e me ne sono andata a "visitare" finalmente la città!
La mattina del primo giorno dell'anno l'atmosfera è sempre molto particolare: c'è poca gente in giro per strada, per lo più anziani e famiglie con bambini piccoli; chi ha aspettato l'alba per andare a dormire è ancora nel mondo dei sogni. I negozi sono tutti chiusi, tranne quelli per turisti, e sono stati proprio i turisti a colpirmi maggiormente. A parte il fatto che noi italiani ci riconosciamo a chilometri di distanza, e tutt'ora, dopo anni di viaggi in giro per il mondo, non sono riuscita a cogliere quella caratteristica dominante che ci contraddistingue; sarà l'abbigliamento? la faccia? il casino? Mah... comunque sia, vedi queste coppiette che gironzolano in qua e in là, con le occhiaie sotto i piedi, che visitano le ultime cose segnate sulla guida e che non avevano fatto in tempo a vedere, già pronte ad assaporare un bell'espresso nel bar sotto casa, tanto fra due ore salgono in aereo (ed è per questo che si son svegliati così presto, sennò col cavolo che li vedevi col naso all'aria). Gli uomini con le mani in tasca strascicano i piedi dietro alla partner che instancabile entra ed esce dai negozi di souvenir perchè si era dimenticata di comprare un pensierino al cugino di terzo grado e alla moglie del fratello della dirimpettaia della madre. Le strade sono più linde che mai, dato che sono state ripulite accuratamente, da neanche due ore, da tutte le bottiglie e il sudiciumiaio dei festeggiamenti. Questa pulizia sembra quasi un monito, un suggerimento per tutti i buoni propositi che ci siamo fatti per questo 2010 che è appena cominciato. Un pulito che ti fa respirare come se tu fossi in un mondo nuovo, lo spazio intorno a te si espande, la città risplende e tu sei pronto a sguazzare ed esplorare felice l'anno che viene.
Poi ci pensi bene e ti rendi conto che è un giorno come tutti gli altri, semplicemente il primo.