lunedì 13 ottobre 2014

Il congressista

Il congressista ha la camicia sgualcita. È contento perché, rispetto alle altre persone nella stanza, lui è probabilmente il meno secchione e quindi è quasi figo, un trascinatore di folle. Ne sa a pacchi, ha letto l'ultimo articolo, ha visto l'altro giorno un caso interessantissimo, la sua ricerca sta dando ottimi risultati. Tiene alto il nome del dipartimento e con orgoglio indica allo stupefatto interlocutore l'eminente Professore. 
L'eminente Professore dal canto suo intravede lo sguardo del congressista, si svincola frettolosamente dall'ennesima stretta di mano e si dirige verso il suo sottoposto, pronto a riparare ai danni. Poi però riconosce lo stupefatto interlocutore: lo odia dai tempi dell'università, è trent'anni che se lo ritrova sempre in mezzo ai piedi; allora cambia rotta e si dirige verso il tavolo dei pasticcini. 
Il congressista mangia sempre un bel piatto di insalata e verdure. Perché fanno bene. E fanno fare bella figura. Così poi può riempirsi il piatto al buffet tre o quattro volte, senza imbarazzo né sensi di colpa. 
Il congressista fa sfoggio del suo vocabolario, argomenta con lessico ricercato, il tono di voce più basso di un'ottava, giusto a significare l'importanza di quello che sta dicendo. Conclude con una battuta, per smorzare i toni, per non essere pretenzioso. A nessuno piacciono i chiacchieroni pieni di sé. 
Il congressista la sera esce a far baldoria e si tuffa nel cuore della città: la voce questa volta è più squillante, per sovrastare tutti gli altri, ride a crepapelle, spettegola e spettegola e spettegola su quel collega e quell'altro. Beve un bicchiere di vino anche due per giustificare la lingua lunga, ma non arriva a tre perché sa che sennò domattina col cavolo che si alza per andare a sentire il tal luminare che parla alle 8.30
Il congressista è fondamentalmente interessato a quello che viene detto al congresso; è un po' come guardare il telegiornale per aggiornarsi sui fatti. Accumula numeri di telefono e indirizzi email così la prossima volta che non ha la più pallida idea di cosa fare può chiamare per un consulto professionale. 
Anche stamani il congressista è contento. Sa che avrebbe potuto saltare quel secondo bicchiere di vino per non avere questo terribile cerchio alla testa e queste occhiaie, ma è contento perché oggi passando nel corridoio la gente lo salutava calorosamente, quasi da high five, un musical, un sogno. E in più il caffè è gratis, ne prende uno triplo. Anche stamani però il congressista ha la camicia sgualcita.