giovedì 30 luglio 2009

Dalla stessa radice di idiota


Ciao. Abbraccio. Hai dormito? Piacere. Non è venuta. T'ho visto che eri bambina. Accompagnami fuori. Ti lascio i vasi. Il labirinto sull'iPhone. Boccacce. Un bambino ride. Abbracci. Occhiali da sole. Il carro arriva sgommando. Non riesce a fare manovra. Caffè. Dà il resto. Marsupio della Fiorentina. Oh Fiorentina! Non li ho trovati. Ti portiamo noi. Perchè passa da qui? Hanno noleggiato un taxi. Non ha portato il bastone. Caffè. E' chiuso. Sono la nipote. Lui è. Lei è. Non mi conosci. Ma che dice? A te. A pescare. In una circostanza migliore. Mi dispiace. Sono la sorella del nonno. Lo accompagni te? Vado al forno. Venite con noi. Di qui è più corta. Firenze. La cupola è lontana. E' grande quanto Arezzo. C'è il pulmino ogni mezz'ora. Caldo. Litri di estathè. Prendi una rosa. La croce nel cestino della spazzatura. Va giù. La terra. Ombra. Gira a sinistra. Grazie.
Ci voleva proprio quel gelato, vero zio?

giovedì 23 luglio 2009

Bazzicando al Play


Tra un romanzo sotto il sole e un bell'estathè ghiacciato, tutte le sere faccio una capatina ad Arezzo per intrufolarmi al Play Art. Ho addirittura ottenuto il pass a sbafo (thanks Ilaria ihhi) e quindi ne approfitto. Tranquille notti estive passate sbracati su al prato della fortezza, ascoltando musica dal vivo, spettegolando senza sosta sui vari turisti e fan che arrivano da ogni dove in questa nostra cittadina non proprio nella top ten delle guide turistiche, una birretta in compagnia... insomma, ce la passiamo niente male. Non mi rimane che commentare anche qui nel mio blog questa manifestazione musicale che ha preso, senza alcun diritto concesso, il posto del leggendario e rimpianto Arezzo Wave.
Numerosi gli artisti presenti (emergenti e famosi), non solo musicisti ma anche attori e scrittori. Si mangia pure (strano vero? non succede mai da queste parti) in quello che è stato definito Play Food. Finora le guest stars sono state Patti Smith e Tracy Chapman. Sparati questi due nomi così a caso, ste tizie potevano essere chiunque data la mia ristretta cultura musicale. Ascoltandole poi mi sono invece accorta che conoscevo quasi tutte le loro canzoni. Presente quelle canzoni ever green che hai sentito miriadi di volte (mai tuttavia dall'inizio alla fine) e che però non hai la più pallida idea di chi le canti? Ecco, precisamente. Che dire? Due personaggi incredibili, basta solo vederle sul palco per capire che hanno personalità, carisma e storie dannate da raccontare dei bei tempi andati (data la veneranda età delle signore). Dovessi fare un paragone, non ci penserei neanche un secondo: Tracy Chapman è troppo meglio. A parte il fatto che la buon vecchia Patti si è presentata sul palco con gli occhiali da lettura (perdendo in men che non si dica centinaia di punti stima), la musica di Tracy Chapman si addice molto di più ai miei gusti e quindi voto per lei. Ieri sera ha fatto proprio un bel concerto: tranquillo, pacato, una band eccezionale, voce nera da sogno, due ore di ottima musica. Strana anche lei eh, per carità (forse solo un tantino meno della collega). Niente foto permesse (e chiaramente tutti quanti hanno rispettato l'ordinanza...ma per favore!), si è ripresentata quasi a forza dopo che una folla entusiasta aveva chiesto per dieci minuti un'ultima canzone, poche chiacchiere e molta chitarra. Un'artista ammirevole, anche se non proprio un mostro da concerto. Non per lo meno come Patti Smith, che ha sguazzato allegramente negli applausi dei suoi numerosissimi fan cinquantenni venuti da tutta Italia e anche da oltre frontiera con una canna in bocca per rivivere la gioventù perduta. Uno spettacolo un pò triste devo ammettere. Vu sentiste poi la canzone che la Smith ha scritto in onore di Arezzo! Dieci minuti musicati della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca. Uno spasso! Sono giovane e ignorante e dico che non mi è piaciuta per niente, anche se mi piacerebbe farci due parole; deve essere fuori di testa e incredibilmente divertente come personaggio.
Vedremo poi stasera cosa ci propina il Play Art, in attesa della notte rosa di domani e dei Negrita domenica. Tra l'altro i Negrita erano seduti accanto a noi ieri sera, con tutti i pargoletti e le mogli a seguito. Niente di insolito dato che sono aretini DOC. Quel che è strano è che faranno pagare il loro concerto... O_O non so di chi sia stata l'idea, fatto sta che è stata una pessima idea. Moltissimi non assisteranno all'evento infatti. Si sono visti così tante volte gratis o con un biglietto da cifra irrisoria, che potevano continuare su questa strada...anche solo per patriottismo.

lunedì 6 luglio 2009

La gatta mi ha scritto un poema


Per chi non avesse familiarità con questi particolari felini, c'è da dire che i gatti hanno moltissime passioni, indipendentemente dalla razza o dalla casa in cui vivono. Una di queste irrinunciabili voglie è distendersi sulla tastiera del computer. Sarà forse che con questo tempaccio il calore tecnologico è un buon rifugio, o sarà forse perchè la mia Belvina è una gran rompicoglioni, fatto sta che dopo pranzo me ne torno su in camera e me la trovo spaparanzata sulla tastiera, come suo solito. Solo che questa volta mi ero dimenticata Word aperto ed ecco là che mi vedo esattamente 226 pagine scritte! Mi ci è voluto quasi un quarto d'ora a rimettere in sesto il documento originale. Ho provato anche a vedere se la Belvina aveva scritto qualcosa di interessante ma dopo una ripetizione di 7 pagine della lettera B ho rinunciato.