mercoledì 19 agosto 2009

Premio Mongolfiera

Erano secoli che non ricevevo un premio!!! Finalmente ne posso aggiungere un altro nella mia bacheca eheh. Un ringraziamento ufficiale quindi a Federica. Grazie cara!

Le regole sono: consegnare il premio a 5 persone e scrivere 5 cose che adori fare.

Come ha giustamente scritto Carlo, evito di consegnare il premio a chi l'ha già ricevuto...
I fortunatissimi sono:
1- Ilaria: che necessita assolutamente un premio d'incoraggiamento per questa difficile estate;
2- Jemfri (Tommaso): per vedere se si dà una mossa a scrivere qualcosa nel suo blog dimenticato da Dio;
3- Vanessa: che merita un premio per il suo neoblog;
4- Lorenzo: disegnatore in ascesa che seguo spesso e volentieri;
5- Alleebbasta: che ho scoperto da poco e che mi fa divertire molto.

Adesso...cinque cose che adoro fare?
1- Bere estathè! Soprattutto se sono spaparanzata sul divano.
2- Leggere davanti al fuoco quando fuori nevica.
3- Passare le ore a guardare le mie serie tv preferite in lingua.
4- Camminare ascoltando musica.
5- Last but not least: entrare in gelateria sapendo che la galataia conosce già i tuoi gusti preferiti.

E poi do pure il premio (anche se infrango le regole, machissenefrega) al grandissimo GNS, che se lo merita a 360 gradi, come sempre!

martedì 18 agosto 2009

Agriturismo or not agriturismo?

That is the question.
Ultimamente le mie zone pullulano di vacanzieri. Causa: le miriadi di agriturismi che svettano sui colli toscani. Senza negare che avere stranieri intorno è una gran bella cosa, devo però dire che mi rompono altamente le palle! Se fino a un paio di anni fa me ne stavo tranquilla a godermi la mia adorata beatitudine in cima al poggio che era quasi tutto per me, adesso mi imbatto quotidianamente in alcune divertenti quanto fastidiose (e a volte rumorose) scenette da turisti. La melodia dei passerotti viene interrotta da un possente accento tedesco che passeggia per la strada, e targhe con strane lettere viaggiano per la collina.
Giusto ieri me ne vado a fare la spesa ed ecco che alla cassa ci sono quattro inglesoni con pancia da birra che avevano appena svaligiato gli scaffali del supermercato per non rischiare di rimanere sobri nella loro settimana di vacanza in Toscana. Di solito, quando uno va a fare la spesa in un supermercato straniero (e parlo anche di noi italiani), confida nel fatto che è tutto molto impersonale. A meno che tu non debba chiedere due etti di prosciutto di Parma, puoi benissimo anche non aprir bocca, scrutare il display della cassa (dato che riuscire a capire il prezzo detto a velocità ultrasonica da una cassiera stanca e svogliata è quasi impossibile), e fidarti ciecamente del fatto che il resto datoti è esatto. Tutto ciò non prevede la più inutile quanto stupida domanda “Ce l’ha la tessera?”. Ora dico io, ma come si potrà mai chiedere una cosa del genere a quattro persone visibilmente straniere? Fosse successo poi in una grande metropoli, potrei anche capire. Ma in un paese di venti anime (più il cane dei Vigili e il gattone del macellaio), dove tutti conoscono tutto di tutti…lei, signore che non ho mai visto, dai capelli biondissimi e uno strano accento nel pronunciare la parola “buonasera”, ce l’ha la tessera? Mi fosse successo a me su in Norvegia mi sarei un po’ scoraggiata, ma il mitico british man si è subito risollevato chiedendo in un perfetto inglese scolastico dove fossero le buste per la spesa. E la disperazione prese possesso degli occhi della cassiera! Alla fine ci si intende in qualche modo, specialmente noi italiani che con le mani siamo dei maestri eheh, ma il processo che porta ad una completa, o quasi, intesa è degno di un cortometraggio da oscar.
Tornando poi su per la strada di casa dopo aver fatto la spesa ecco che mi ritrovo davanti un’incerta e timida macchina che sale per la collina, drammaticamente targata MI. Alla modica velocità di 25 km/h ecco che si ferma ad un incrocio. Riparte poco dopo ancora più incerta di prima: la partenza in salita è difficile anche per me che la devo fare tutti i giorni, figuriamoci per due che abitano nella nebbia della piana. Ma…cosa succede??? Oh mio Dio c’è una macchina che sta scendendo!!! E ora che si fa? Che non si fa? La milanese inchioda nuovamente e si rannicchia sul ciglio della strada. Ormai troppo terrorizzati da questa selvaggia Toscana, i nordisti non ne vogliono sapere di ripartire. Peccato che eravamo in curva e io di certo non li potevo sorpassare. Con le braccia ormai cascate suono il clacson e mi sporgo dal finestrino.

Milanese abbronzatissima: “Oh ci scusi, ma non siamo abituati a queste strade così strette eheh eheh eheh”.

(Gustavo il guidatore del pulmino di scuola doveva essere il padre segreto di Schumacher se riusciva addirittura a scambiarsi con i trattori su per questa strada).

Caterina: “L’agriturismo è più su a destra”.

(Come il Pieraccioni nel Ciclone, solo che invece del poggio più giù, è il poggio più su).

Milanese abbronzatissima: “Sìììì, cercavamo l’agriturismo infatti! Grazie mille, ma che gentile!”.

So guitta.

lunedì 17 agosto 2009

E se questa la spedissi alla Napapijri?

La Più Incredibile Vacanza In Scandinavia


Tornata da pochi giorni al caldo soffocante dell'Italia, rimpiango già la mite temperatura trovata in Svezia e Norvegia. Quel clima perfetto in cui ti bastano maglietta e felpa per essere perfettamente a tuo agio in ogni momento della giornata. Certo è vero che ad Oslo è piovuto un pò, ma per il resto abbiamo avuto un gran culo!
Che dire delle due capitali del Nord visitate? Superlative! Ahahah! Magari questa cosa non farà ridere anche voi, ma le battute ricorrenti del nostro piccolo e affiatato gruppo contenevano un sacco di superlativi. A quanto pare infatti Stoccolma ed Oslo detengono una miriade di primati: il più ... del mondo, la più ... della Scandinavia, i più ... dei paesi nordici. Questo per lo meno secondo le mini guide turistiche che avevamo comprato. Uno dei superlativi più superlativi di tutti è però stata la visione della PIU' GRANDE ROTONDA DI SVEZIA nel pieno centro di Stoccolma... una rotonda che ad occhio è qualche metro di diametro più piccola di quella dell'Ipercoop di Arezzo...ed è tutto dire!
Nonostante la strafottenza di questi nordici biondissimi e bellissimi, le capitali sono entrambe molto affascinanti, anche se diverse in molte cose. Se il centro storico e porto di Stoccolma sono vecchi e caratteristici, il centro e il porto di Oslo sono invece nuovi di zecca; se in Svezia sono quasi tutti biondi, ad Oslo sembra di essere nel bel mezzo di un incredibile incontro di razze; e se Stoccolma sembrava piccola era perchè ancora non avevamo visitato la minuscola Oslo. Una cosa è rimasta costante però: gli altissimi e vergognosissimi prezzi! Siamo stati spellati ben bene, anche solo per un hot dog o un panino i SEK e i NOK se ne andavano in fumo con indifferenza. Città carissime e ricchissime, ristoranti di lusso ad ogni angolo, negozi modernissimi, servizi pubblici al top. (E anche non volendo potrebbero ritornare i superlativi eheh).
Personalmente fra le due capitali ho preferito Oslo. Stoccolma è bellissima, ma quando visito un posto mi pongo sempre la domanda "indipendentemente dalla bellezza del luogo, sceglierei mai di abitare qui?", e premesso che non ci vorrei abitare dati gli strampalati orari di vita del sole, sceglierei comunque Oslo. Più giovane, più viva, più moderna, più cosmopolita. Anche se Stoccolma ha più fascino.
Se mai avrò voglia di raccontare alcune piccole avventure simpatiche della vacanza lo farò in successivi post. Per adesso vi lascio con la foto dei mitici cinque nell'Ice Bar di Stoccolma, bar fatto COMPLETAMENTE di ghiaccio.
E se poi mi volete infamare fatelo pure ma vi dico che la salsiccia di renna mi è piaciuta veramente un casino! Conoscete mica un macellaio dalle mie parti che la vende?

domenica 2 agosto 2009

La maleducazione dilaga...


...e io me ne vado in vacanza. Parto infatti domani per una settimana di fresco in Svezia e Norvegia.
Magari vi starete chiedendo cosa c'entri la maleducazione. Bè, devo dire che sono rimasta letteralmente a bocca aperta a causa di una certa persona che si è presa fin troppe libertà buttando nel cesso l'educazione e il rispetto e tirando lo sciacquone più e più volte con insistenza. Ma che ci vogliamo fare? Non ci si stupisce mai abbastanza di questo nostro mondo variegato...
Per ora vi saluto. Quando torno narrerò le varie avventure di quattro toscani e un veneto (oppure tre futuri medici e due futuri matematici) a Stoccolma e Oslo. Sai te che ridere!!!

Se nel mentre sentite troppo la mia mancanza vi consiglio di passare a salutare la Vanessa che ha messo su un neoblog aretino DOP.