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giovedì 11 settembre 2008

Ognuno ricorda a suo modo

Salve a tutti! Domani parto! Evviva!
Me ne volo a Valencia, in Spagna, con i miei amici e ci rimango fino al 21. Io mi porto dietro il libro di embriologia...secondo voi lo aprirò mai? Eheh! L'unica cosa che mi dispiace è che non sarò qui per mettere a scaricare praticamente in tempo reale la nuova puntata di House...e vabbè, mi accontenterò. Mi dovete sopportare, è settembre, con tutti questi telefilm che mi ronzano attorno vi stresserò non poco. E poi adesso c'è Fringe...ma vi racconterò al mio ritorno della nuova creazione del vecchio JJ.
L'altro giorno sono andata a vedere X-Files Voglio Crederci! Già per il titolo vale la pena andare a vederlo ahahah. Ma poi ci sono loro, sempre loro, gli intramontabili, gli insuperabili, gli invincibili, gli eterni Mulder e Scully! Come film devo dire che nel complesso mi è piaciuto, in particolar modo perchè alla fin fine è risultato molto spirituale e filosofico, giusta conclusione di un degno X-Files. Però è un pò lentino, anzi, un pò tanto lentino. La storia procede piano piano e in alcuni punti ti addormenti. Dovevano farlo un pò più elettrizzante secondo me. Comunque sono uscita dal cinema convinta! Voglio crederci, assolutamente ahahah!

Ho fatto un salto all'anfiteatro ieri sera. C'era un concerto dedicato al Cecco. Un bel modo per ricordarlo. L'unica cosa di questi eventi plateali, è che nonostante tutte le buone intenzioni, tutto l'affetto che uno ci può mettere nell'organizzare e nel partecipare, mi lasciano comunque l'amaro in bocca. Anzi, mi lasciano proprio arrabbiata se devo dirla tutta. Non sono contro l'evento in sè, perchè è un bel modo per ricordare tutti insieme un amico che adesso non c'è più, ma mi sento addosso lo sconforto. Sarà che sono giovane, ma trovo inconcepibile perdere un ragazzo in quel modo.
L'altro giorno guardavo la tv e una frase mi ha colpito particolarmente. Non mi ricordo parola per parola, ma il senso era: quando una persona perde il coniuge diventa vedovo o vedova; quando perdi i genitori diventi orfano; ma quando i genitori perdono un figlio, cosa diventano? E' una condizione così terribile che non esiste neanche una parola per descriverla". E così i miei pensieri vanno ai genitori del Cecco. E' questo l'amaro di cui parlavo, perchè alla fin fine puoi fare tutti i concerti che vuoi, e puoi sentirti onorato e contento che tuo figlio avesse così tante persone che gli volevano bene, ma anche stasera, quando quei genitori torneranno a casa, non vi troveranno il figlio. Quale evento può espiare questa condizione?
Abbiamo comunque partecipato in tantissimi al concerto. Ognuno ricorda a suo modo.

sabato 10 maggio 2008

La vita dovrebbe essere vissuta al contrario

Dopo un funerale del genere, dopo così tante lacrime, dopo la sofferenza e lo sgomento, dopo la tristezza di un sabato pomeriggio passato a consolare e farsi consolare per la morte di un amico, rimane poco da fare, anzi, nulla. Le forze mi hanno un pò abbandonato. Sono qui a pensare a noi, a tutti noi. Sono qui a pensare a quanto è breve la vita, a quanto può finire in un secondo.
Ridi e scherzi; giri la testa per vedere se anche gli altri stanno ridendo e scherzando con te, e ti accorgi che ne manca uno. Non tornerà più.
Mi è venuta in mente una citazione. Mi è sempre piaciuta, ma mai come in questo momento sono riuscita a capirla fino in fondo, a farla mia.

Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così tricchete tracchete il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d'oro. Lavori quarant'anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo!

Woody Allen

martedì 6 maggio 2008

Ciao Cecco...

Vorrei riuscire a trovare le parole.
Sinceramente non mi viene niente che sia adatto ad una situazione del genere.
Un amico che se ne va, un ragazzo di venti anni che non c'è più, un sorriso che viene spento.
Non mi ricordo neanche quando è stata la prima volta che ci siamo visti. Amici di amici. Stesso giro, stessi luoghi, stesse cene. Era quello che parlava di filosofia, era quello che rideva sempre, era il fan sfegatato delle Malades du Reve.
L'ultima volta che l'ho visto cercava di mordere una mela immersa in una bacinella d'acqua, così contento che pareva un bambino davanti alla sua torta di compleanno ricoperta di cioccolato. E, poco più di una settimana dopo, i sommozzatori lo tirano fuori dal fondo di un lago.
Era lì accanto a noi e un attimo dopo se ne era andato. Non sappiamo cosa dire, non sappiamo cosa pensare. Perchè ancora non abbiamo raggiunto l'età in cui si sa cosa dire o pensare in queste circostanze. Ma esiste poi un momento del genere?
Rimaniamo vicini, forse vicini come non siamo mai stati finora, e ci tratteniamo a vicenda per evitare che un altro di noi ci sfugga.
Se penso al Cecco cosa mi viene in mente? Non l'ho mai visto senza il sorriso stampato in faccia.