giovedì 26 aprile 2012

L'integrazione

Dovrebbe essere un ulteriore passo in avanti per un Paese, la capacità e la fortuna di accogliere persone di cultura diversa senza nemmeno porsi il problema che potrebbero esserci difficoltà. Perchè in teoria non ci dovrebbero essere.
In Australia mi trovo in pronto soccorso con dottori e pazienti che provengono da tutto il mondo: Cina, Malesia, Colombia, Iran, Italia, Gran Bretagna, India, e la lista può proseguire ancora per un po' volendo. Passiamo giorni interi insieme, visitiamo pazienti, discutiamo la terapia, parliamo, scherziamo e ci rendiamo conto che siamo sul serio tutti uguali, in fondo: gli stessi esseri umani che vengono da luoghi diversi.
Ma allora perché qua sembra che l'integrazione sia all'avanguardia rispetto all'Italia? Siamo poi così ristretti di mentalità, noi? Bigotti e ignoranti da non accettare l'altro?
Forse è un po' l'opposto. Non può esistere l'integrazione in Australia perché non c'è nessuna cultura in cui integrarsi. E' un Paese fatto dall'insieme di tanti Popoli che si uniscono senza però mescolarsi, come olio e acqua, un puzzle senza contorni che può continuare ad espandersi senza limiti su un apatico bianco tavolo che non ha radici nè storia. Quando sei in territorio neutro tutti vanno d'accordo.
Non so sinceramente cosa preferire, se le nostre difficoltà o la loro totale assenza.

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