mercoledì 24 settembre 2008

Valencia - Giorno 3

Ho deciso di partire dal giorno 3, dato che è stato quello un pò più pregno di eventi. Mi scuserà la Vanessa se salto il giorno 2, che comunque verrà ricordato nei secoli a venire come il ventesimo compleanno più abbondante in paella della storia.

Ci svegliamo la mattina, o meglio, si sveglia la Vanessa, al suono disperato di due voci in fondo al corridoio che lamentose dicevano "Citteeeeee". (ndr: citte è il termine aretino per "ragazze"). Quei due coglioni di Mattia e della Martina si erano chiusi in camera e non riuscivano più ad aprire la porta... Io, bella addormentata, credendo che si riferissero alla porta di casa ho urlato nel sonno "Ci sono le mandate!" per informarli che bastava girare la chiave e si sarebbe aperta. In realtà era la loro camera da letto. Cosa si fa cosa non si fa? Quella porta proprio non ne voleva sapere di aprirsi. Abbiamo anche smontato la maniglia, abbiamo tirato botte su botte, ci siamo improvvisati Indiana Jones e McGyver iberici facendo passare gli oggetti di sopravvivenza da una finestra all'altra tramite una sciarpa, però sta porta non si apriva! Per evitare di farla in mille pezzettini (che avremmo poi dovuto ripagare di tasca nostra avendo affittato un appartamento) chiamiamo quindi il figlio del proprietario della casa, dato che avevamo il suo numero. Il signor Michel, e non Miguel (ci ha tenuto a precisarlo!) ci ha vivamente invitato a NON chiamare i pompieri; sarebbe venuto lui di persona in pochi minuti. Abbiamo poi scoperto a fine vacanza che PARE (ho seri dubbi al riguardo) che in Spagna chi chiama i pompieri spende 400 euro...chissà... Aspettiamo il caro Michel...anche lui fallisce miseramente con la porta. Giunge di conseguenza il momento dell'entrata in scena del fabbro! Tempo due secondi e la porta era aperta. Ha usato uno strano aggeggio che ha strofinato un pò nella serratura... Il fabbro l'ha pagato Michel, perchè la porta a quanto pare era già rotta da un pezzo. 80 euro risparmiati...

Passata così più di metà della mattinata, ci rechiamo verso il museo della scienza, l'enorme e nuovissimo museo della scienza.
Ma pensate che tutto sia andato liscio? Chiaramente no! Siccome era la mattina della sfiga, quando ci siamo fermati a prelevare al bancomat, la cara macchinetta si è ingollata la carta di credito di Mattia. Sarà lui che porta sfiga? Mah... Altra trafila quindi per riottenere la carta che non ci volevano ridare. Finalmente poi, in sostanza all'ora di pranzo (considerate che in Spagna si pranza alle 3 del pomeriggio) raggiungiamo questo benedetto museo! Bello, divertente, tecnologico, grande. Una bella struttura insomma.
Stanchissimi per proseguire all'Oceanografico (l'acquario più grande d'Europa), ci dirigiamo verso il circuito di Formula1 e il porto nuovo dell'American's Cup. Ed è qui che giunge la prima clamorosa figura di merda! Mattia (sempre lui eheh), esaltatissimo nel vedere tutti questi magazzini di Luna Rossa & Co. decide di suonare il campanello proprio a Luna Rossa. Il cancello blindatissimo si apre all'istante, ed escono fuori le guardie. Potete immaginarvi con quanta gentilezza gli abbiano detto di togliersi dalle palle all'istante! Ahahah! Noi ragazze nel frattempo ci eravamo girate e facendo finta di niente ce ne stavamo andando. Il poverino ci ha dovuto correre dietro infamandoci a gran voce per la nostra noncuranza, mentre le guardie erano ancora davanti al cancello per assicurarsi che l'ennesimo scocciatore di turno se ne andasse sul serio! Ahahah! Ecco qua il nostro eroe dopo il fattaccio.
Per la terza giornata di Valencia concludo qui.
Sto aspettando che la Martina mi consegni le sue foto e poi faccio un bel collage.

Un bacio ghiacciato.

2 commenti:

Federica ha detto...

che ridere... ma questo mattia non ha un blog dove raccontare tutti i danni che combina? sarebbe divertente!!!

Caterina ha detto...

in effetti un blog ce l'ha ahahah, ed è anche seguitissimo...però non scrive quasi mai. ecco il sito
http://www.greenwich-village.it/
è anche a lato nella mia lista blog